Frantoio Tallone - Borgomaro: BlogBloghttp://oleificiotallone.com/Fri, 29 Mar 2024 12:55:19 GMTurn:store:2:blog:post:5http://oleificiotallone.com/muretti-a-secco-storie-di-lungimiranzaMURETTI A SECCO STORIE DI LUNGIMIRANZA<p>Quando l'ulivo arrivò nel nostro Ponente Ligure, tutti si accorsero dell'importanza strategica di questa pianta straordinaria,che in breve tempo avrebbe modificato l'assetto economico del territorio,creando opportunità di crescita economica ma anche culturale.</p> <p>Ma i terreni atti a sostenere gli ulivi erano pochi e scoscesi, dunque occorreva creare le condizioni per poter trattenere la terra ed ottenere una terrazza pianeggiante nacque cosi il muretto a secco, ingegno e maestria legati assieme proprio come le pietre di un muro,hanno ridisegnato nei secoli sucessivi i clivi delle colline, squadrate in orrizontali terrazze appoggiate su muri di pietra costruiti da uomini operosi, degni di artisti senza mai rendersene conto.</p> <p>Ogni terrazzamento nasconde un sistema sotterraneo di drenaggio delle acque piovane che vanno convogliate a valle per preservare i muri da eccessivi appesantimenti e di conseguenza regimentandoil territorio.Trà le varie colline si sono costruite mulattiere, vere e proprie vie di comunicazione a servizio delle campagne ,ma che spesso univano i paesi delle nostre vallate erano sostruite in modo da addolcire le pendenze dato che venivano utilizzati muli e buoi,si pensava gia allora al "benessere annimale"</p> <p>Per noi che viviamo in questo contesto ogni giorno,spesso non vediamo quanto c'e di incredibile in un muro a secco,ma se spendiamo qualche minuto a pensare a quanta storia può raccontare una semplice pietra , si apre un mondo così affascinante da riuscire ad immaginare i nostri avi nell'istante in cui decidevano di posizionare ogni singola pietra.</p> <p>Personalmente mi capita di rifare vecchi muretti che con il peso degli anni e delle intemperie, cadono giù,per me rifare un muro è come risvegliare dal coma un paziente, riportarlo ad un nuovo splendore, ed ogni volts che gli passo vicino ho l'istinto di accarezzarlo come se fosse cosa viva. Come ricostruire un muro a secco l'ho appreso da mio padre, Giovanni Tallone classe 1933, ho imparato come scegliere le pietre riconoscendone la faccia posizionata a vista ,sotto lo sguardo apparentemente severo di mio padre , ricordo il momento della posa dell'ultima pietra che ufficializzava la fine della ricostruzione, qualche passo in dietro per avere una visione più ampia e fialmente gioiva segretamente lasciando trasparire un sorriso di soddisfazione</p> <p>&nbsp;</p> <p>&nbsp;</p>urn:store:2:blog:post:2http://oleificiotallone.com/dal-1924Dal 1924<p>Nel 1924 fù <strong>Costantino Tallone </strong>a dare il primo impulso all’attività frantoiana,un lavoro duro per quell’epoca, ma svolto con passione ed intraprendenza. Il frantoio di allora veniva azionato grazie ad una ruota in ferro, che girava con la forza dell’acqua, difatti tutti i numerosi frantoi della vallata sorgevano nelle vicinanze del torrente Impero per poter sfruttare la forza motrice naturale.</p> <p>&nbsp;</p> <p>Le olive venivano schiacciate da una macina in pietra, la pasta così ottenuta si introduceva manualmente nei fiscoli, borse rotonde costruite in fibra di cocco. Venivano posti all’interno di un torchio in legno.</p> <p>&nbsp;</p> <p>Dalla pressione esercitata, manualmente o con l’aiuto del mulo, si otteneva olio e acqua vegetale. La separazione avveniva per semplice decantazione.</p> <p>&nbsp;</p> <p>Negli anni Cinquanta il figlio di Costantino Tallone, <strong>Giovanni Tallone</strong>, prosegue l’attività del frantoio sviluppando nuovi contatti commerciali con il nord Italia, organizzando un servizio di consegne a domicilio ancora oggi attivo.</p> <p>&nbsp;</p> <p>Nel 1980 viene fatto un ulteriore passo avanti, la costruzione di un nuovo frantoio nell’abitato di <strong>BORGOMARO</strong>.</p> <p>La tecnologia compie i suoi passi in avanti, il frantoio e' costituito da una macina doppia in granito e da due presse idrauliche che unite ad altre migliorie marginali come la lavatrice defogliatrice per olive si arriva a lavorare 40 q,li di olive al giorno, in condizioni di lavoro accettabili.</p> <p>Personaggio cardine nel processo evolutivo tecnologico del nostro frantoio ,e'stato il grande amico di famiglia Mario Pollero,che con la sua continua capacita' di apportare nuove modifiche e gestire le emergenze ha dato un fondamentale supporto ad ogni periodo evolutivo del frantoio.</p> <p>Il mio personale ricordo, di allora dodicenne,e' di un uomo di straordinaria intelligenza ed intuizione, basco in testa e tuta blu da lavoro, spiegava anche a me il perche' delle cose inerenti alla meccanica, come in una scuola di vita.</p> <p>Negli anni sucessivi, sopraggiungono cambiamenti radicali.</p> <p>Nel 1986 una gelata straordinaria, (-17 C°) porta al disseccamento di quasi tutti gli uliveti che verranno tagliati alla base, la produzione riprendera' dopo qualche anno con nuove tempistiche di raccolta,concentrandone i tempi in pochi mesi cosi' come il lavoro in frantoio,che diventa gravoso e pesante, ma la rivoluzione e' alle porte,la soluzione si chiama frantoio a ciclo continuo, che certamente no ha il fascino della macina, ma migliora di gran lunga la vita del frantoio ed aggiungo io la qualita' organolettica del prodotto olio.</p> <p>Oggi disponiamo di un impianto in grado di lavorare grandi quantità di prodotto in poco tempo, riducendo cosi i tempi di attesa tra raccolta e lavorazione ,si e' ridotto l'impegno fisico ed aumentata la sicurezza sul lavoro,solo una cosa non e' cambiata, la passione che mi lega al mondo dell'olio e tutto ciò che gli gravita attorno creando non solo opportunita', ma anche quel tocco di magia e di sentimento che avverto nei profumi di olive appena frante nei colori dell'olio e nel sorriso degli amici che lo assaggiano.</p> <p>Non c'e piu Mario Pollero a risolvere i problemi, altri amici appassionati e preparati nel loro lavoro ci supportano anche quando l'emergenza li porta al disagio di dover correre in frantoio a qualsiasi ora, ma poi alla fine quando il problema e' risolto il sorriso di Sergio e di Patrik ,quella pacca sulla spalla, un caffe' assieme, ripaga ogni sforzo e tuttto ricomincia a filare dritto&nbsp;</p> <p>&nbsp;</p>urn:store:2:blog:post:1http://oleificiotallone.com/coltivare-lulivo Coltivare l'ulivo <p><strong>Liguria di Ponente,</strong> un posto dove coltivare l'ulivo è un atto eroico, dove ci si confronta ogni giorno con la fatica e con l'incertezza.</p> <p>Ma l'ulivo è ovunque ci sia sole, terrazze in pietra a secco e terra, quella poca terra.</p> <p>L'ulivo è in ognuno di noi, nel suo profumo e nella ritrovata meraviglia che anche quest'anno ci sarà una nuova raccolta, diversa da tutte le altre, e per questo sarà una festa, come un nuovo miracolo.</p>urn:store:2:blog:post:3http://oleificiotallone.com/pesto-alla-genovese-ricetta-originalePesto alla Genovese (ricetta originale)<div class="post-body"> <h3>Ingredienti :</h3> <p>100 g di foglie di basilico di PRA', 40 g pinoli, 100 g di parmigiano grattugiato (o grana padano), 20 g di pecorino sardo, 100 g di <a href="http://www.oleificiotallone.com/olio-extra-vergine-di-oliva-variet%C3%A0-taggiasca-750-ml">Olio Extra Vergine di Oliva - Varietà Taggiasca </a>, 1 o 2 spicchi di aglio di VESSALICO, 6 g di sale grosso marino.</p> <h3>&nbsp;</h3> <h3>Procedimento :</h3> <p>Mettete nel mortaio (che deve essere rigorosamente di marmo con pestello di legno) l’aglio e il sale così, quando aggiungete le foglie di basilico (lavate ed asciugate), queste rimarranno di colore verde intenso. È importante che le foglie non si impastino sul fondo del mortaio, ma sulle pareti, amalgamando in senso rotatorio, lentamente e senza tanta forza. Dopo il basilico mettete i pinoli e i formaggi. Infine aggiungete, goccia a goccia, l’olio extra vergine di oliva DI VARIETA TAGGIASCA<br />Per conservarlo: Versatelo nei vasetti e lasciatelo riposare per un paio d’ore con l’imboccatura aperta, coperta con un foglio di carta oleata. Quando l’olio sarà salito in superficie, isolando il pesto dall’aria, chiudete energicamente; se è il caso aggiungete prima ancora un po’ di olio. Il pesto così ottenuto si manterrà per alcuni mesi anche se il caratteristico verde inizierà a scurirsi.</p> </div>